Che cosa rimane della democrazia parlamentare?

“Ove non è garantita l'effettività della separazione dei poteri e la tutela dei diritti dell'uomo, non vi è Costituzione”, recita l’art.16 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e del cittadino. Oggi va restituito potere al parlamento, mentre la riforma del premierato va nella direzione opposta.

Antonio Caputo

Mi domando se ci siano ancora anticorpi che possano difendere quel che rimane e far rinascere il parlamento rappresentativo e sovrano. Essenza prima del costituzionalismo moderno inaugurato con la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino della grande Rivoluzione francese. L’art.16 della Dichiarazione affermava solennemente, ponendo lo spartiacque con l’assolutissimo dell’ancien regime, che “ove non è garantita l’effettività della separazione dei poteri e la tutela dei diritti dell’uomo , non vi è Costituzione”. Conferendo al popolo sovrano il potere costituente e legislativo ( la legge uguale per tutti, reviviscenza della isonomia aristotelica). Parlamento che sta alla base del potere esecutivo esercitato da un governo espresso liberamente dai parlamentari senza vincolo di mandato secondo la definizione rivoluzionaria dell’abate Syeie’s. Pertanto rappresentanti della nazione. Parlamento legislatore della legge uguale per tutti a cui tutti sono soggetti, la cui applicazione al caso concreto compete ai giudici nell’esercizio del potere giudiziario. Quello che da anni è avvenuto e sta avvenendo è molto lontano da quel modello, alla base della costituzione della repubblica. Partiti privi di organizzazione e metodo democratici, pur prescritti dall’art. 49 Costituzione hanno sostanzialmente espropriato la sovranità popolare sostituendo all’assemblea rappresentativa le loro micro e onnipotenti oligarchie che si autoalimentano. Imponendo leggi elettorali che trasformano minoranze in maggioranze, asservendo ciascun parlamentare al diktat degli oligarchi anche attraverso il ricorso continuo al voto di fiducia la cui natura viene snaturata o su maxi emendamenti ai continui decreti legge che hanno sostituito la legge ordinaria, maxi emendamenti che snaturando lo stesso decreto legge si risolvono in testi omnibus in cui confluiscono i contenuti più disparati o lontani dal testo originario, consegnati ai parlamentari poche ore prima dell’immancabile voto di fiducia. Senza alcuna possibilità di discussione o esame della legge articolo per articolo come recita l’ormai cancellato dalla Costituzione materiale l’articolo 72 . Un esproprio e una violenza subita da parlamentari assoggettati al totale dominio della “capocrazia” di governo. Una confisca che ha cambiato ormai la Costituzione …una Costituzione materiale che elimina il principio stesso del costituzionalismo. Riecheggiando l’ art. 16 della dichiarazione del 1789, non vi è più Costituzione. Ho sognato che uno dei parlamentari, di qualunque partito, quale organo costituzionale, trovi l’orgoglio di rivolgersi alla Corte costituzionale, sollevando un conflitto di attribuzioni con il governo, rivendicando il diritto/dovere di votare le leggi articolo per articolo dopo averle discusse e proposto eventuali emendamenti, come disposto dal, defunto per disapplicazione, art.72.
CREDITI FOTO: Il Senato approva il ddl sul Premierato, 18 GIU 2024, ANSA / ANGELO CARCONI



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