Il Thriller perfetto, quindici anni dalla scomparsa di Michael Jackson

Il 25 giugno 2009 ci lasciava Michael Jackson. Morto a soli cinquant’anni, il Re del Pop aveva comunque già da tempo segnato la storia della musica leggera e trasformato lo show business. A tutt’oggi il suo album "Thriller" rimane il più venduto nella storia dell’industria musicale e, nonostante le amarezze degli ultimi anni, la sua stella continua a brillare fulgida, ispirando artisti e fan in ogni parte del globo.

Giovanni Carbone

Il 25 giugno 2009 il medico che lo segue trova il corpo del “Re del pop” Michael Jackson senza vita nella sua stanza. È una morte misteriosa, in una camera che nessuno si sarebbe aspettato di vedere in quello stato, a far da cornice all’epilogo di una vita frenetica e dorata: è tutto sottosopra, ci sono farmaci, siringhe, bottiglie vuote, appunti e frasi scritte su biglietti e post-it. L’autopsia parla di intossicazione acuta da Propofol, un anestetico assunto in quantità enormi: presenti anche tracce di benzodiazepine, per dormire.
Quella che se ne va è una leggenda vivente, lo è da tanto tempo pur avendo solo cinquant’anni. È una leggenda che sopravvive, non solo con attraverso la sua arte ma anche a quell’impronta profondissima che ha cambiato radicalmente lo showbiz della musica per sempre.
La vicenda artistica di Michael Jackson inizia prestissimo: è poco più di un bambino quando comincia a cantare nella band formata da lui e i suoi fratelli Jackie, Tito, Jermaine e Marlon. Sono cinque, fanno i Jackson Five. Diventano l’apice della Motown, mietono successi e, al debutto nel 1969, Michael, che ha solo undici anni, diventa l’artista più giovane che sia mai arrivato in testa alle classifiche americane di vendita. Quel ragazzino è ormai leader della band: sa cantare e sa anche ballare, ha un look travolgente e comincia pure a diventare compositore attento ed efficace.
Simbolo fantasmagorico di quegli anni, Sidney Lumet gli fa fare lo spaventapasseri in The Wiz. La colonna sonora è di un tal Quincy Jones. I due si incontrano sul set e ne nasce un sodalizio strepitoso. Michael recide il cordone ombelicale con i suoi fratelli e pubblica il suo primo album da solista, Off the Wall, che contiene quattro singoli che si piazzano ai primi dieci posti della classifica di Billboard Hot 100: non era mai successo prima. Don’t Stop ‘Til You Get Enough la ballano tutti, ma la balla soprattutto lui. Michael fa scuola, fa tendenza, ma il bello deve ancora venire.
Nel novembre del 1982, prodotto da Quincy Jones, viene pubblicato Thriller. Il disco conquista ogni record di vendite, i suoi numeri sono inediti, fanno paura: ad oggi è ancora l’album più venduto di sempre con 100 milioni di copie. Se ne sta in classifica per un paio d’anni, dopo aver superato il muro che gli vale, unico nella storia, il disco di diamante. Ma non è solo quello che importa, poiché si tratta di un lavoro che travalica i generi musicali, andando oltre le categorie canoniche: dentro c’è tutto, dall’hard rock al rhythm and blues, dal folk al soul. A lavorarci è il gotha del mondo della musica, del cinema, d’ogni forma d’arte e spettacolo. È innanzitutto un fenomeno culturale che stravolge ogni paradigma. C’è un prima e un dopo Thriller, vero e proprio spartiacque. I video delle sue canzoni non sono semplici clip, ma veri e propri cortometraggi, e Michael mette bocca su tutto. Scrive Jon Pareles del New York Times: “Nel mondo della musica c’è Michael Jackson, e poi c’è tutto il resto”.
Arriveranno altri successi, certo non paragonabili ma, qualunque cosa faccia, Michael Jackson sale comunque sul podio. Bob Geldof, nel 1996, dice: “È probabilmente la persona più famosa del pianeta, che Dio lo aiuti. Ha venduto più dischi di chiunque altro sul pianeta, e ha scritto alcuni dei brani più gloriosi della musica pop. Quando canta, lo fa con la voce di un angelo. Quando i suoi piedi si muovono, sembra di vedere Dio danzare”.
Il ragazzo prodigio dei Jackson Five, quello che pare aver messo un’ipoteca sul volto della Motown per qualche decennio, ora strappa la tessera identitaria: trasforma sé stesso, vuole somigliare a Liz Taylor, duetta in un pezzo – non indimenticabile – con Paul McCartney, sposa l’unica figlia di Elvis Presley Lisa Marie e fa della sua gigantesca villa una sorta di parco giochi, un luogo favolistico condito di eccessi fuori misura, di misteri. Passa attraverso scandali, accuse di molestie sessuali, misteriose pulsioni. Non a tutti la cosa piace, sembra troppo un… Thriller. Rolling Stones scrive: “Come ogni altra cosa nel Meraviglioso mondo di Michael, fa anche parte del suo approccio di marketing. È un enigma confezionato. Lo sfruttamento calcolato delle eccentricità di Michael è una mossa astuta che lo ha aiutato a rimanere sulle prime pagine senza alcun nuovo prodotto”.
In ogni caso Michael Jackson è fuor di dubbio la star più famosa di sempre, è difficile trovare un ambito in cui non abbia lasciato il segno. Un miliardo di dischi venduti, 13 singoli n. 1, due volte nella Rock and Roll Hall of Fame. Il Guinness dei Primati ne parla come dell’intrattenitore di maggior successo di tutti i tempi. Il suo talento artistico e le sue coreografie ispirano generazioni di artisti e fan di pop, soul, R&B e hip-hop.
Nel 2009 Jill Rosen scrive sul Baltimore Sun: “L’eredità di Jackson è tanto duratura quanto sfaccettata, perché ha influenzato la musica, la danza, la moda, i video e il concetto di fama”.
Questo è forse il miglior epitaffio possibile.

CREDITI FOTO: Constru-centro | Wikimedia Commons



Ti è piaciuto questo articolo?

Per continuare a offrirti contenuti di qualità MicroMega ha bisogno del tuo sostegno: DONA ORA.

Altri articoli di Giovanni Carbone

L’opera è tra le più influenti del repertorio classico di ogni tempo, per molti la più straordinaria composizione del maestro tedesco.

La “Divina”, “Sass”(l’impertinente), è stata una delle regine indiscusse del Jazz e un pezzo irripetibile della storia della musica.

Altri articoli di Cultura

In occasione della chiusura di Malta biennale art, i cui temi hanno riguardato il Mediterraneo, la femminilità nelle culture del sul del mondo, la pirateria, il post-colonialismo, con la curatela di Emma Mattei e Elisa Carollo Teresa Antignani è stata premiata per Deposizione 2024, opera pittorica esposta presso il Grand Master’s Palace nella sezione del...

“I confidenti”, di Charlotte Gneuss, è un romanzo potente sulla Ddr che cerca di fare i conti con il passato comunista della Germania.

In “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio, edito da Einaudi, si parla della morte, quella più innaturale: l’omicidio.